LA ROK CUP INTERNATIONAL FINAL SI CONFERMA UNA FESTA MONDIALE PER I ROKKER ED UN EVENTO COME POCHI ALTRI NE ESISTONO NEL KARTING

17/10/2018
 


I Campioni 2018 hanno vinto il titolo al culmine di una selezione avvincente che ha regalato interminabili emozioni nel corso della settimana ed ha visto sfidarsi 420 piloti provenienti da 51 nazioni. Il party finale di sabato (13 Ottobre) ha suggellato il clima meraviglioso che si è respirato nel paddock della South Garda, un’alchimia che solo la Rok sa miscelare, tra passione, agonismo ed amicizia. Vediamo, gara per gara, come sono arrivati al titolo: Andrea Kimi Antonelli (Mini Rok), Marco Chiari (Expert Plus), Daniel Zajac (Expert), Andrea Zemin (Shifter Rok), Federico Cecchi (Junior Rok), Pietro Delli Guanti (Senior Rok) e Alexandre Machado (Super Rok).
 
MINI ROK. ANTONELLI PIEGA POWELL.
La finale della Mini Rok è preceduta da un formidabile lavoro che i commissari tecnici e sportivi di ACI-Sport compiono, facendo cambiare a tutti i 34 finalisti le frizioni. Inoltre, ai piloti delle prime due file vengono sostituiti i carburatori.  Questa azione, oltre a dare un chiaro segnale di trasparenza, conferma che i migliori restano tali anche dopo le sostituzioni del materiale tecnico. E’ questo uno dei motivi di vanto della Rok Cup.
In prima fila si schierano il giamaicano Alex Powell e l’italiano Andrea Kimi Antonelli.
Allo start Powell resta leader, mentre Antonelli perde alcune posizioni, facendosi sopravanzare da Bohra Akshay (USA), Cristian Berduca (ITA) e Ariel Elkin (RUS).
L’italiano non perde tempo e si sbarazza rapidamente di Akshay, Berduca e Elkin, lanciandosi all’inseguimento di Powell, che ha guadagnato già un leggero margine.
La gara si decide al sesto giro quando Antonelli, in scia a Powell, attacca l’avversario con decisione e prende subito un margine di vantaggio che conserva sino alla fine.
Antonelli succede nell’albo della Rok Final allo statunitense Connor Zilisch ed è accompagnato sul podio da Powell e Akshay. La parte alta della classifica è completata da Bertuca, Ariel, Al Dhaheri (ARE) e Alexander Gubenko (RUS), autore del best lap in finale.
 
EXPERT ROK & EXPERT PLUS. ZAJAC E CHIARI IRRESISTIBILI
La prima finalissima del pomeriggio vede scendere in pista i Rokker della Expert e quelli della Expert Plus, con una doppia gara in una. ROK EXPERT. La Expertè dominata dal polacco Daniel Zajac, autore di un percorso perfetto che lo conduce dalla pole position sino al trionfo finale, passando per due vittorie nelle heats.
Allo start è soltanto il brasiliano Gaia Magno che riesce a tenere il passo del leader, ma già dopo qualche tornata Zajac prende il largo e va a vincere indisturbato, siglando anche il best lap (49.834). 
Magno ha vita facile per tenersi la piazza d’onore poiché Castro (ARG), che scattava in prima fila al fianco di Zajac, perde terreno e si ritira a metà gara. La terza posizione va allo statunitense Erik Jackson il quale precede il canadese Crupi ed il cinese Ho Ying Chi. 
ROK EXPERT PLUS. Se la Expert non ha regalato molte emozioni al vertice, la Expert Plus è stata ricca di capovolgimenti di fronte. Tino Donadei (ITA), dalla prima posizione è stato costretto allo stop nel corso del primo giro, così è stato Gianluca Todeschini (ITA) a prendere la testa della corsa davanti al danese Lohmann-Jørgensen ed al brasiliano Welson Jacometti. 
Ma il pericolo più grande per il Campione Rok Italia Todeschini è arrivato dalle retrovie, da Marco Chiari che ha dato vita ad una rimonta formidabile.
La rimonta di Chiari è stata perfetta ed è culminata con la sfida diretta a Todeschini che si è consumata all’undicesimo giro con il sorpassa che ha regalato a Chiari il primo titolo internazionale Rok Expert Plus.
Todeschini è salito sul podio con merito, assieme al brasiliano Jacometti.
 
SUPER ROK. MACHADO CAMPIONE CON FREDDEZZA
Al vertice della griglia di partenza della Super si schierano due campioni in carica, Luca Bosco (Campione Rok Junior) e Mattia D’Abramo (Campione Super Rok). A far compagnia ai due Rokker sopra citati, nelle prime due file, ci sono Kacper Szczurek (POL) e Domenico Cicognini (ITA).
Al via tutto procede come da copione, con Bosco che prende il comando, seguito da Cicognini, Machado, Szczurek e D’Abramo.
Cicognini si fa subito sotto al leader Bosco e prende la testa della corsa per qualche centinaio di metri. Bosco reagisce e torna in testa, ma è proprio in questo frangente della corsa che Machado sorprende tutti. Il Rokker di Andorra si prende la leadership della corsa in un solo colpo, al quinto giro, e punta determinatissimo verso i quindici giri che lo separano dal titolo.
Alle spalle del leader la corsa si accende con Bosco, D’Abramo e Cicognini che si sfidano per il podio, mentre Szczurek, Cristian Comanducci (ITA) e Dingli (ITA) restano in agguato. 
Nelle battute finali della corsa D’Abramo riesce a colmare il gap con Machado e tenta un attacco, tirandosi dietro anche Bosco. La gara si riapre, per alcuni istanti, ma il leader non perde la calma, risponde colpo su colpo a D’Abramo e Bosco. Dopo questo brivido Alexandre Machado va a festeggiare il meritato titolo di campione Internazionale Super Rok 2018!
Sul podio, assieme a Machado, salgono Bosco e Cicognini, con il campione uscente D’Abramo che si deve accontentare del best lap della corsa (47.944).
 
SHIFTER ROK. ZEMIN IMPRENDIBILE
Allo spengersi del semaforo è Zemin (ITA), dalla prima fila, a prendere subito la testa della gara, mentre Zani (ITA), che scattava al palo, resta attardato ed è poi costretto allo stop a causa di un problema tecnico. 
Alle spalle di Zemin si posiziona, inizialmente, il colombiano Henry Cubides, seguito come un ombra dagli aggressivi Luyet e Cinti.
Con Zemin imprendibile che viaggia su di un ritmo inavvicinabile, al poleman Cinti non resta che sfidare Luyet per la piazza d’onore. I due si scambiano le posizioni nel corso dell’undicesimo giro, con l’esperto Cinti che riesce ad avere la meglio sul giovane svizzero Luyet.
Per il quarto posto Cubides resiste al rimontante Buran, autore del best lap, e al canadese Sandri. La gara dei primi tre non offre più variazioni negli ultimi dieci passaggi e Zemin va a vincere, scrivendo il suo nome nell’albo d’oro della Rok Final subito dopo quello di Danilo Albanese (ITA).
 
SENIOR ROK. DELLI GUANTI E’ SICURAMENTE CAMPIONE.
L’essenza della finalissima della Senior Rok può essere sintetizzata in due momenti cruciali, il match tra Alex Brown (SNG) e Giorgio Molinari (ITA) e la fuga vittoriosa di Pietro Delli Guanti (ITA).
La Senior è stata ricca di protagonisti ed ha vissuto su di una prima parte di gara in cui Brown è fuggito al comando, inseguito da Giuseppe Gaglianò (ITA), Szymon Szyszko (POL), Delli Guanti e Giorgio Molinari (ITA).
Proprio Molinari ha animato le prime dieci tornate della finale, compiendo una rimonta spettacolare che lo ha portato in scia al leader, Brown.
Purtroppo, il confronto tra Brown e Molinari si è consumato con un contatto che ha estromesso entrambi dalla corsa per la vittoria.
Delli Guanti non ha perso l’occasione per balzare al comando della corsa ed andare a vincere il titolo, conducendo con autorevolezza dal decimo giro sino alla bandiera a scacchi.
Al secondo posto ha concluso proprio Molinari, al quale sono stati inflitti dieci secondi di penalizzazione per aver causato l’incidente con Brown. Molinari, alla decisione della direzione di gara, si è appellato ed ha posto la classifica sub judice.
Terzo è giunto Szyszko Maciej (POL) che ha avuto la meglio su Davide Cordera (ITA), autore di un buon recupero e su Gaglianò.
L’appello presentato da Molinari (autore del best lap in finale), non comporterà alcuna variazione per quanto riguarda il nome del vincitore, Pietro Delli Guanti, il quale, dopo il Campionato Italiano Rok, ha messo nel suo palmares il più prestigioso titolo internazionale Rok.
 
JUNIOR ROK. CECCHI CAMPIONE INTERNAZIONALE PER LA 2^ VOLTA.
Dopo un’ottima sequenza di heats è l’italiano Pietro Ragone a prendersi il diritto di partire in prima fila nella finale della Rok Junior. Al suo fianco si è schierato l’americano d’Italia Ugo Ugochukwu. 
E’ proprio la coppia della prima fila, Ugochukwu-Ragone, a fare scintille alla prima staccata, con Ugochukwu che passa di forza Ragone e tenta di scappare. Al quarto giro si verifica un incidente (senza conseguenze per i piloti) che impone la neutralizzazione, con lo “Slow” per tre giri, ed al restart c’è Federico Cecchi (ITA) a puntare la scia di Ugochukwu. 
All’ottavo giro Cecchi è super determinato, passa Ugochukwu e va verso il suo secondo titolo internazionale, dopo quello vinto nella Mini Rok nel 2016. Anche David Locatelli (ITA) riesce subito a passare l’americano e conquista la seconda posizione.
Il podio, di fatto, si decide in questo frangente, con Cecchi, Locatelli e Ugochukwu che completano il resto della gara in quest’ordine. Ai piedi del podio termina Ragone, seguito da Albanese. La rimonta più spettacolare della finale Junior la mette in atto l’australiano James Wharton, che dalla trentesima posizione risale sino all’ottavo posto. In finale il poleman Alvarenga Matheus Morgatto (BRA) si conferma il più veloce sul giro singolo, con 49.643.

ROK TROPHYES. SINGHA, OMP, BRIDGESTONE E VORTEX
I Trofei speciali, riservati ai Rokker che non sono riusciti ad entrare nei primi trentaquattro delle rispettive categorie, riservano emozioni e spettacolo e confermano quanto tutti i piloti che partecipano alla Rok International Final siano animati da un sano spirito di competizione e dal desiderio di divertirsi. Nikola Tsolov (BGR) si impone nel Mini Rok Singa Trophy, Nicola Rossi precede Rubens Barrichello nello Shifter Rok Vortex Trophy e la lady statunitense Emma Delattre è fantastica nel domare un plotone di Senior Rok nel Trofeo OMP.
Alexandru Iancu (ROU) è il primo nel Bridgestone Trophy, riservato alla Junior Rok.

Press OTK M&C